Cavallo Re

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  N° Carte: 40
Numero giocatori: 4  

 

Il Tressette

Essendo questo uno dei giochi basilari tra tutti i vari giochi di carte esistenti, cercherò di esprimermi nel modo più chiaro e semplice possibile, così che anche il neofita non abbia problemi a capire il gioco.

Il Tressette è molto diffuso in Italia, le sue origini risalgono al XVI secolo, nell'Italia centro-meridionale, si pensa che sia di Napoli, ciò che lo ha reso molto celebre è il fatto che pur avendo delle regole relativamente semplici, esso richiede prima di tutto una buona dose di memoria.
Il Tressette prende questo nome, perchè, probabilmente, in principio le carte del Sette contavano qualcosa ai fini del gioco, anche se, come vedremo in seguito, questo non è vero.

Come dicevo poc'anzi, le regolo sono piuttosto semplici, però, in questo più che in altri giochi è necessario ricordarsi una ad una le carte che sono state giocate dagli avversari per non permettere loro di ottenere dei preziosi punti.

Il Tressette classico è a quattro giocatori, e si gioca in due squadre alternate, cioè in cui i giocatori sono disposti a X.

Esistono tuttavia varianti per due, tre, e anche cinque giocatori. (vedere a piè di pagina per queste varianti)

Le carte:

Per giocare al Tressette è necessario un mazzo di 40 carte, qualsiasi di quelli regionali italiani è adatto, ma può andare bene anche un mazzo di 52 carte francesi a cui vengano preventivamente rimossi gli Otto, i Nove e i Dieci.

Scopo del gioco:

Lo scopo del Tressette è quello di ottenere più punti degli avversari, con le prese, o con le dichiarazioni, fino al raggiungimento di un punteggio prestabilito.

Mediamente si possono ottenere dai 3 agli 8 punti per ogni smazzata, ma capita che ci si aggiudichi anche un punteggio che va da 0 fino a un totale di più di 15 punti per una singola smazzata.
In seguito, nella sezione apposita vi illustreremo in dettaglio l'assegnamento dei punti.
Vinche chi per primo arriva a 21 punti, la soglia si estende a 31 punti se si decide di giocare con l'accuso.
In seguito spiegheremo anche cosa sono gli Onori.

Il Tressette si può giocare a prendere o a non prendere (Traversone), nel primo caso lo scopo è fare più punti degli avversari, nel secondo caso invece, si deve fare in modo che siano gli avversari a fare punti, infatti il primo che raggiunge i 21 punti, esce perdente dalla partita.

Distribuzione delle carte:

Il ruolo del cartaio viene determinato a caso, mediante la regola del "bàs fà màs" per esempio, e nel corso delle smazzate i giocatori si alternano, seguendo l'ordine di gioco, per questo ruolo.

Il cartaio distribuisce le carte in senso antiorario (o orario, ogni regione ha le sue abitudini) dieci carte a testa, a gruppi di cinque per volta, la distribuzione prevede che non avanzino carte.

Svolgimento del gioco:

A questo punto inizia il gioco vero e proprio, il giocatore, a destra del cartaio (se il gioco si svogle in senso antiorario, altrimenti quello alla sinistra), gioca per primo una carta.

I suoi avversari, seguendo l'ordine di gioco, devono, a loro volta giocare una carta, e devono cercare, in base al valore di presa, di ottenere le carte giocate.

Per giudicare quanto una carta è più forte di un'altra carta, al fine di poter prendere, si guarda il cosiddetto valore di presa, che altri non è se non la posizione della carta in un ordine gerarchico chiamato ordine di presa.

L'ordine di presa al Tressette è il seguente (dal più forte al più debole):
Tre, Due, Asso, Rè, Cavallo, Fante, Sette, Sei, Cinque, Quattro.

Tale ordine, indica che il Rè ha un valore di presa più alto del Sette, ma più basso del Due, in altre parole, se due giocatori giocano rispettivamente un Sette e un Rè, il giocatore che ha calato il Rè si aggiudica la mano, in tal caso un terzo giocatore che butta ad esempio un Due si aggiudica sia il Rè che il Sette.

Bisogna a questo punto prestare molta attenzione poichè, come descriveremo in seguito, la carta con il maggior valore di presa non corrisponde (il Tre) a quella che fornisce più punti, cioè l'Asso.

Ora che è chiaro cosa si intende per ordine di presa, va detto che non basta quello per aggiudicarsi una giocata, giacchè bisogna tener conto del seme delle carte.

Il seme dominante è il primo che viene giocato ad ogni singola mano. Per esempio se un giocatore utilizza un Sette di Bastoni, questa carta non può essere battuta da un Rè di Coppe, può essere battuta solo da una carta di Bastoni con un maggior valore di presa.

Le regole del Tressete per quanto riguarda i semi parlano chiaro, c'è l'obbligo di rispondere al seme, questo significa che se un giocatore butta una carta di Spade, gli altri giocatori devono, volenti o nolenti, a loro volta buttare una carta di Spade.
Solamente se non si possiedono, in mano, carte dello stesso seme (della prima che è stata giocata) è consentito di giocare carte di un seme diverso, ma in questo caso andranno perse, indipendentemente dal loro valore.

Dopo che tutti quanti hanno giocato una carta, il giocatore che ha calato quella con il più alto valore di presa le prende tutte e le mette in pila vicino a sè stesso.

Colui che ha preso sarà il primo a giocare nella mano successiva, e gli altri poi, seguendo, ovviamente, l'ordine di gioco.
Si continua in questo modo (giocate-prese, giocate-prese) fino all'esaurimento delle carte in mano.

Conteggio dei punti:

Al termine della smazzata i giocatori appartenenenti alla stessa squadra uniscono le pile delle carte da loro prese, in un unico mazzetto e si apprestano a contare i punti.

Per ogni smazzata si possono ottenere fino a 11 punti.

Verranno assegnati:

Nel conteggio dei punti possono avanzare fino a 2/3 di punto, in questo caso le frazioni non vengono contate: chi totalizza, ad esempio, 4 punti e 1/3 segna soltanto 4.

La squadra che per prima raggiunge 21 punti vince la partita.

Ripeto ancora una volta che L'Asso è l'unico a fornire 1 punto ma non è il più forte, esso infatti può essere battuto dal Due e dal Tre.

Terminologia:

Prima di passare ai paragrafi successivi, in cui vengono descritte le dichiarazioni è necessario vedere un poco la terminologia del Tressette.

Il Tre, Il Due e l'Asso sono denominati in questo gioco "onori".
Re, Donna e Fante sono ovviamente le "figure".
Le altre invece sono denominate "lisci" o "scartine".

Le dichiarazioni:

Quando si gioca al Tressette con le dichiarazioni si dice che si gioca con l'accuso.

Una volta distribuite le carte, subito dopo che venga giocata la prima carta dal primo giocatore di turno, ogni giocatore può fare una dichiarazione, in gergo di dice "cantare".

Le dichiarazioni possono fornire dei preziosi punti che vi aiutano a raggiungere la vittoria.

Per cantare è necessario possedere in mano alcune combinazioni di carte. In tal caso dopo aver cantato, per correttezza, le carte devono essere mostrate agli avversari.

Si assegnano:

Una dichiarazione non esclude le altre, ad esempio avendo in mano 4 Assi, 3 Due (tra cui quello di denari) e il Tre di denari si potranno dichiarare.

4 punti per i 4 Assi + 3 punti per i 3 Due + 3 punti per il tris (Asso, Due, Tre) di denari = 4 + 3 + 3 = 10 Punti.

Questi sono casi estremi e molto rari, solitamente, anche potendo contare su una buona dose di fortuna, è difficile riuscire a fare anche solo due dichiarazioni contemporaneamente.

Qual'ora si decidesse di giocare con gli onori, bisogna accordarsi prima della partita. In questo caso, la soglia per la vittoria non è più 21 punti, bensì 31.

Ricordiamo, che le dichiarazioni si possono effettuare solo all'inizio della smazzata, dopo che il primo giocatore abbia calato una carta, chi se ne dimentica non potrà più farlo in seguito.

Per ovvi motivi, quando si gioca al Tressette a non prendere (chi primo raggiunge il punteggio massimo perde) non si fanno dichiarazioni.

Abitudini:

Paese che vai, usanza che trovi... ...e il Tressette non si tira di certo indietro di fronte a questo famoso e veritiero detto.

Infatti alcune persone giocano in un modo molto singolare. In pratica dopo la distribuzione delle carte i due giocatori appartenenti alla stessa squadra (si chiamano soci) si scambiano le carte ricevute, le guardano dipodichè le restituiscono al legittimo proprietario.
Questo fa sì che ogni giocatore possa conoscere le carte possedute dagli avversari, una cosa del genere rende il gioco molto più interessante e strategico.

Altri invece decidono di giocare parlando, a gesti o in assoluto silenzio.

Quete ovviamente sono tutte cose che bisogna stabilire all'inizio della partita, al fine di evitare contestazioni durante il gioco.

Giocare a un Tressette parlato significa che i due soci possono darsi a vicenda delle disposizioni o dei consigli per seguire una strategia vincete, si può richiedere che venga giocato un Onore o una figura, o ancora una scartina, o si può richiedere al proprio socio di prendere o di lasciare etc. etc.
Più raramente si può richiedere che venga giocato un seme in particolare, quasi mai si fa una richiesta specifica, ad esempio il Fante di Coppe.

Giocare a un Tressette a gesti invece significa comunicare col proprio socio con una sorta di alfabeto muto, senza emettere voce, per accordarsi col proprio socio, e per cercare di farsi intendere dagli avversari, ad esempio si può bussare (picchare le nocche sul tavolo) indicando che si richiede, che sò, un onore, e così via.

In qualsiasi caso è sempre consigliabile di cercare di comunicare col proprio compagno di squadra all'insaputa degli avversari.

In alcuni casi, ancora c'è l'usanza che se una delle due squadre effettua 11 punti in una sola partita e gli avversari 0, quella che ha 11 punti fà cappotto, e vince la partita.

Vedi anche:

Lo Spizzichino (il Tressette per due persone).

Il Terziglo (il Tressette per tre persone)

Tressette col morto (per tre persone)

Il Tressette per 5 persone.

Il Traversone

Il Pigugnìn

Il Trionfo

Indice dei giochi